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La pace è equilibrio, che ha bisogno di essere stabile, se si vuole stabile pace; e non vi è né equilibrio, né pace, dove la forza è base e legame della vita, e popolo è congiunto a popolo, individuo a individuo, non da mutuo scambio di servigi e uguale correlazione di diritti e di doveri, ma da una legge di servitù che fa l'uomo e l'opera sua mezzo a un altro uomo. Non vi è equilibrio, né pace, dove qua la mancanza del necessario, là il desiderio e la possibilità del superfluo creano, a vicenda, lo scontento e la preoccupazione, la minaccia e la cupidigia, l'aggressione ch'è difesa e la difesa ch'è aggressione, cioè la guerra, in cui la forza non si risolve, ma si perpetua come in un circolo vizioso, per rigermogliare esacerbata e moltiplicata in altre guerre, in altre violenze, in altri motivi di conflitto. (it) |