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Faccio un appello alla complessità, perché le cose non sono mai come sembrano, c’è sempre un altro lato della medaglia. Ciò è vero a maggior ragione quando si parla del linguaggio, in cui ogni frase è interpretabile in due modi diversi e opposti. Così, nel mio libro, contrappongo Ludwig Wittgenstein, che sosteneva che la filosofia fosse una gara in cui vince chi arriva ultimo, a Enrico Fermi, genio della fisica, intelligentissimo, ma che a un certo punto viene colpito da questa inerzia, da questa lentezza, come ubriaco della sua stessa intelligenza. (it) |