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Fino all'ultimo, pur sapendo di essere malato, è stato sulla breccia con lo stesso entusiasmo, la stessa aria giovanile e aitante, la stessa curiosità con la quale si era buttato nella lotta politica negli anni della Resistenza romana al nazismo e al fascismo . Fu al fianco di Di Vittorio, di Romagnoli, di Novella e presto conciliò le sue doti di dirigente con quelle di giornalista che aveva ereditato dal padre . Diventò contemporaneamente segretario di Berliguer e responsabile dell'Ufficio stampa del partito. I primi rapporti fra i due non furono facilissimi; raramente si erano visti vicini due caratteri così diversi: introverso Enrico, estroverso al massimo Tonino; portato al pessimismo l'uno, sempre ottimista l'altro. Ma una volta scattata l'amicizia e la stima reciproca, fu proprio questa diversità a rendere preziosa la collaborazione di Tatò. (it) |