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Più che tragica, dalla parte della creatura, la vicenda è patetica. Romanticamente il mostro vorrebbe comunanza, società: vorrebbe appartenere a una comunità, essere come tutti gli altri. La sua eccezionalità gli pesa. La sua unicità è un danno. Gli rende impossibile la vita. E impraticabile la bontà. Come può essere buono chi è solo al mondo, privo di un altro simile in cui specchiarsi e amarsi? Chi venga abbandonato, rifiutato? Come stupirsi che diventi malvagio colui al quale per nascita la felicità è negata? Il mostro è una vittima. (it) |