so:text
|
I romantici veneravano Dante, Shakespeare e Michelangelo, che insegnavano loro il sublime; i neoclassici Omero, la scultura antica e Raffaello, che li educavano alla possente calma e alla nobile semplicità; i moderni cercano i loro classici nei primi fumetti e nelle prime fotografie. Si potrebbe dissertare a lungo sulle ragioni ultime di queste preferenze, ma forse basterà dire che quelle espressioni sono le più congeniali all'esistenzialismo, all'intensità istantanea e fuggitiva. Oggi non si costruisce più coll'illusione d'una durata secolare; come gli etruschi di D. H. Lawrence ci si soddisfa dell'effimero, e dovremmo in questo trovare la felicità; la troviamo? (it) |