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I rappresentanti dei paesi socialisti e di quelli arabi progressisti, pur non essendo tutti unanimi nel giudicare gli avvenimenti e soprattutto nel formulare pronostici sul futuro immediato, manifestando apertamente, tallora con qualche riserva, spesso con entusiasmo, una grande fiducia, un profondo rispetto per gli uomini nuovi che hanno assunto il potere in Etiopia. Vi è chi evoca i nomi di Kemal Ataturk, di Nasser, dei generali peruviani, e chi invece vede nel carattere assembleare del nuovo gruppo dirigente o un ritorno alle più antiche tradizioni africane di democrazia tribale e di villaggio, o al contrario una anticipazione di sviluppi ancor più vigorosamente rivoluzionari. (it) |