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14 luglio. Festa della Repubblica. Ho passeggiato per strada. petardi e bandiere mi rallegravano come un fanciullo, anche se è stupido essere allegri a una data fissa, per decreto governativo. Il popolo è un gregge imbecille, qualche volta stupidamente paziente, qualche volta ferocemente ribelle. Se gli si dice: «Divertiti», si diverte. Gli dicono «Va’ a a combattere il nemico», e lui va a combattere. Gli dicono: «Vota per l’Imperatore», e lui vota così. Poco dopo gli dicono: «Vota per la Repubblica». E lui vota così.
Anche coloro che lo influenzano sono idioti, con la sola differenza che non ubbidiscono a degli uomini, ma a dei princìpi, che non possono essere altro che stolidi, sterili e falsi proprio per il fatto che sono dei princìpi, e cioè idee ritenute certe e immutabili, in un mondo dove non si è sicuri di nulla, dato che la luce è un’illusione, il rumore è un’ illusione. (it) |