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Ho conosciuto l'uomo-orologio; quando io l'ho conosciuto era poco più che un ragazzo-orologio: suonava il tamburo nella banda di mio nonno buonanima. Si chima Jachino Asero, e di lui hanno parlato anche i giornali. Potete chiedere a Jachino in qualsiasi momento del giorno e della notte, che ora è; egli vi risponde, senza consultare il sole o le stelle, con una esattezza che sconcerta. Sulla facciata della sua casa è piantata una meridiana, come insegna della eccezione che vi abita; una meridiana utile agli altri, non a Jachino che vive nel tempo senza perderne la nozione, come una condanna. (it) |