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Per una brevissima stagione, sul finire degli anni Quaranta, Lennie Tristano fu uno dei protagonisti della scena del jazz: il rispettato capo di una scuola di musicisti che, sotto la sua guida, sembravano aver trovato una nuova via per il jazz. Si parlò allora di culto: un culto in cui le idee di Tristano, da lui sempre lucidamente e perentoriamente espresse, costituivano il verbo, e le rarissime apparizioni in pubblico del maestro e le sue ancor più rare incisioni sortivano l'effetto traumatizzante di epifanie. Oggi, a proposito del cieco pianista italo-americano, si parla di mito, di leggenda. (it) |