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Mia moglie, che lavora con me, a un certo punto ha detto: "Non si può non allestire uno spettacolo su Dante". Ma cosa si può fare di nuovo? Allora mi sono concentrato sulla parola. Dante è ossessionato dalla parola, dalla volontà di plasmare la lingua volgare. Le citazioni in latino, i pezzi in lungua d'oc, l'ebraico, le lingue immaginate, il "Pape Satàn, pape Satàn aleppe". Ho letto il De Vulgari Eloquentia e nella Divina Commedia ho sottolineato tutti i punti in cui Dante parla del linguaggio. Da lì sono partito per il mio spettacolo. (it) |