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in relazione a Dio è come un bambino che porta ogni cosa a suo padre: pietre della strada, particolari legnetti, piccole piante e un giorno anche una coccinella; e insieme a lui tutte queste cose sono melodie, melodie che egli porta a Dio, melodie che egli improvvisamente conosce mentre si trova in preghiera. E quando ha finito di pregare e non è più in ginocchio e non ha più le mani giunte, allora si siede lì al pianoforte, o canta con incredibile fanciullezza, e così facendo non ha più idea se stia suonando qualcosa per Dio o se sia Dio che si serve di lui per suonare qualcosa per sé e per lo stesso Mozart. C'è una grande conversazione tra Mozart e Dio, che è la preghiera più pura, e questa intera conversazione non è altro che musica. (it) |