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Il risultato è la scomparsa del talento, l'"involuzione autarchica del gusto", il trionfo del "finto bello", del fasullo, del provinciale, del mediocre. Nell'arte, nel design, nell'architettura, nell'industria. E dire che solo mezzo secolo fa l'Italia spopolava nel mondo grazie alla bellezza, all'originalità, al genio: la Vespa, la Guzzi, la Cinquecento, la Giulietta, l'Olivetti Lettera 22, la sedia Superleggera di Giò Ponti, le lampade Fontana e Castiglioni. Anche in questo senso Berlusconi è l'effetto, non la causa: le sue mirabolanti imprese televisive non hanno mai varcato la cinta daziaria, e appena si sono affacciate oltre Chiasso sono miseramente fallite o finite in tribunale . (it) |