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Questo ragazzo, quando era al meglio, vedeva il campo come McEnroe. Poteva creare angoli che il tennis non aveva mai visto. La differenza era che a Marcelo non importava vincere o perdere. Amava fare colpi sensazionali, fregandosene di quale fosse il momento piĆ¹ opportuno per farli. Era soddisfatto solo di arrivare al numero uno, ma gli ho sempre detto che non mi interessavano i venticinque milioni di dollari che aveva guadagnato, io volevo i Grandi Slam. Ecco come si misura il successo. (it) |