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Soffriva tanto, il rapporto col padre Carlo, il ministro Dc, era difficilissimo... Ha fondato lui la comunità di Verona, ha trovato la casa, ha convinto i tossici a seguirlo. Aveva potere sui ragazzi: gli faceva fare quel che voleva. La situazione era difficilissima: quando stava a Milano, c’erano uomini nascosti a spiarci sugli alberi del parco e lui era stato minacciato di morte. La sera, lo riportavo io in carcere a Brescia... Ha lavorato in comunità con una tale intensità che non c’era bisogno che chiedesse perdono. Chiedere il perdono è facile, è vivere il perdono che è difficile. (it) |