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Da principio il mondo esterno, benché composto sempre degli stessi oggetti ordinatamente disposti, si offre al fanciullo in una informe e nebbiosa oscurità, in una confusione caotica; in modo che il fanciullo medesimo e il mondo esteriore sembrano formare un'unica cosa. In appresso soltanto e in virtù principalmente della parola che, in ispecie per opera della madre, s'interpone tra il fanciullo e il mondo esteriore, dapprima separando l'uno dall'altro e quindi ricongiungendoli; si affacciano al fanciullo gli oggetti dapprima isolati e in picciol numero, poi in grande numero e varietà e ben distinti nelle loro differenze; in modo che il fanciullo apparisce a sé stesso come un essere speciale e diverso da tutti gli altri. (it) |