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Fare la radio non è come stare davanti a un microfoni fisso lì e dire le cose che devi dire, leggere quello che c'è sul copione, ma il microfono è un po' una cosa che deve essere usata... io mi avvicino e allora parlo come se fossi vicino al tuo orecchio. Poi mi allontano faccio un campo. Io non sto fisso al microfono a questa distanza, altrimenti quello che tu ascolterai sarà una cosa piatta. Invece in questo modo, avvicinandosi al microfono, allontanandosi, incominciando a dire le battute in questo modo e avendo anche l'aiuto della stereofonia, la radio diventa tridimensionale. Diventa sogno, diventa racconto, diventa finalmente la radio. (it) |