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Uno dei ricordi più cari dei miei venti anni è legato a Carotenuto. Ero un grumo di contraddizioni, speranze ed entusiasmi che nessun adulto era in grado di sciogliere e nemmeno di vedere. Soffrivo di asma, crisi epilettiche e fantasie schizoidi. Avevo fatto una sola seduta con la vedova di un maestro junghiano e poi stop per mancanza di soldi. Un giorno d'estate al Bar Tabacchi di una spiaggia romana vidi un rappresentante pieno di energia che convinceva l'esercente a tenere esposto accanto ai quotidiani e ai giornaletti una specie di libro con un elefante in copertina. Era il primo numero de La Rivista di Psicologia Analitica. Solo a leggere quegli articoli, il naso mi si sturava, gli occhi non bruciavano più e le fantasie schizoidi arretravano. Mai più avuta una crisi epilettica in vita mia. Telefonai al direttore con la voce impostata da basso e gli chiesi un'intervista. Tacqui che scrivevo per Ciao 2001, un giornalino di musica rock. (it) |