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È tempo di riconoscere che l'eclettismo ottocentesco non fu peggiore del nostro; la speculazione trovò anzi un freno nelle mode stilistiche, sì che i quartieri della fine del secolo appaiono più umani di quelli contemporanei. Manca indubbiamente un linguaggio originale, gli architetto dotati intristivano, ma le loro case avevano almeno una nobiltà, un decoro, una dignitosa inibizione che le rende significative, se non di un'età artistica, almeno di un contesto psicologico civile. Milano, Torino, Genova dell'Ottocento sono pregevoli se paragonate con le città attuali, soffocate da quartieri intensivi in cui il commercialismo ha perso ogni ritegno. La negatività dell'Ottocento fu meno violenta. (it) |