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A un suo personaggio, Versilov, Dostoevskij mette in bocca un'idea simile: che basti rinunciare agli assoluti, disfarsi di qualsiasi pretesa all'immortalità, perché gli uomini imparino a riconciliarsi con la terra, cioè con la loro finitezza e la loro fragilità, finalmente amandosi gli uni gli altri, perché non c'è amore se non là dove c'è condivisione d'un destino comune e sentimento di pietà per chi muore, cioè per tutti. Quest'idea nel romanzo dostoevskiano non viene confutata, ma semplicemente messa sulla bocca del diavolo, e smontata col più amaro dei sorrisi. (it) |