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È nata, così, una nuova figura di italiano che, oltre al proprio «particulare», ubbidisce a un riflesso condizionato di natura emotiva, pro o contro Berlusconi. Un perfetto prodotto del marketing ideologico da parte di un giornalismo che non si prefigge di informare, né di giudicare con onesta coerenza, ma di creare, e addestrare, l'uomo nuovo: l'idiota di parte. Che, a destra, non vota per «una certa idea dell'Italia», ma contro la sinistra, e a sinistra non vota contro la destra – che, forse, voterebbe volentieri se non ci fosse il Cavaliere e non fosse poi troppo innovativa – ma contro una persona, senza chiedersi quale sia il Paese nel quale vorrebbe vivere, quali siano i propri diritti, i propri interessi. (it) |