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Solidamente piantato, proprio come un camminatore di gambe robuste, dentro l'Ottocento, Winslow Homer fu il maestro di un genere che non aveva ancora pensato di poter avere maestri. Duramente americano, godé del vantaggio di essere un inquilino del mondo periferico, un mondo che aveva Parigi per capitale, ma non era parigino. L'ilare libertà del watercolor, del colore d'acqua, lo eccitò, lo fece fantasioso, lieto, anche garrulo; giacché l'acquarello tollera questi vizi minori, anzi se ne diletta grandemente. (it) |