Mention707961

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so:text Alla finestra di una contadina | vivea solingo un fior: || era un fiore di notte, ogni mattina | chiudea le foglie e non avea più odor. || Allorché apria le foglietenerelle | quel solitario fior, || dal ciel gli sorridevano le stelle, | ché il lembo avea d'azzurro e il fondo d'or. || Ogni sera una luccioletta errante, | vedendo aprirsi il fior, || si posava sul calice fragrante | e mormorava canzon d'amor.|| Abbracciato alla cara luccioletta | ridea quel vago fior, || al par di una sultana giovinetta | che il crin s'imperla e aspetta il suo signor. || Ma una sera la lucciola non torna | al solitario fior: || tramontano le stelle, in cielo aggiorna, | e l'infedele non si vede ancor. || Piangendo la sua lucciola lontana | impallidisce il fior, || e pareva una giovane sultana | che, senza gemme, vive di dolor. || A che disserri il calice ed aspetti | o abbandonato fior? || Non sai che alle camelie ed ai mughetti | quell'incostante va chiedendo amor? || Di lontano la lucciola una sera | volge un'occhiata al fior... || Ahi! dischiuso il bel calice non era, | che il lembo avea d'azzurro e il fondo d'or! (it)
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so:description Citazioni di Pietro Paolo Parzanese (it)
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