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Io e i miei compagni siamo venuti a conoscenza di tutti quei crimini terribili solo nel 1983, con il ritorno della democrazia, quando cominciarono i processi ai militari. Fino ad allora ignoravamo la portata della repressione, le migliaia di sequestri, abusi, sparizioni. Si parlava di campagne diffamatorie comuniste antiargentine. Io ero l'unico a giocare in Europa, e in Spagna non sapevo nulla dei centri di detenzione clandestina e tortura. Quando mi dissero che la mia prestazione poteva favorire i militari, risposi che i miei gol erano per l'Argentina e non per Videla, non era un problema mio che i militari potessero appropriarsi delle nostre vittorie. (it) |