so:text
|
Campane d'Assisi, campane, campane! | Per ogni dove: campane! Siete tante e di così vario suono, | da far rassomigliare il paese a un gran campanile | orizzontalmente disteso ai piedi del Subasio. | Siete la mistica antica voce d'Assisi | che canta ancor oggi, come mille anni fa, | verso il cielo stupefatto di turchino, | verso quel cielo che ognuno s'attende debba, | da un momento all'altro, squarciarsi e rivelare, | nel fragor delle luci, le cose mirabili del Paradiso. | Non so i vostri nomi, e di molte di voi | ignoro anche la chiesa, che dà ricetto ai vostri lunghi voli, | offrendovi l'invisibile asilo del campanile. | Talvolta mi soffermo da un'altura, a guardare, | per scoprire dove siete nascoste; | e per quanto faccia, non riesco che a distinguere | i vostri suoni, ma non vi so trovare. | E mentre il sistema dei tetti vibra | come il coverchio d'una cassa armonica, | se fisso un campanile, lo vedo vuoto, | quasi una gabbia senza gli uccellini. | La vostra voce mi è divenuta tanto familiare | che mi vien fatto d'individuarvi nel rombo, | come se riconoscessi la forma e la materia | che la mia immaginazione ha dato ad ognuna di voi, | come se sorprendessi nell'aria la figura caratteristica | che il suono di ognuna di voi disegna. (it) |