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La sventura ha costretto Cristo a supplicare di essere risparmiato, a cercare conforto fra gli uomini, a credersi abbandonato dal Padre. Ha costretto un giusto a imprecare contro Dio, un giusto perfetto, quanto almeno può esserlo una natura soltanto umana, e forse anche di più, se Giobbe non è tanto un personaggio storico quanto una immagine di Cristo. «Egli si fa gioco della sventura degli innocenti». Non è una bestemmia, è un autentico grido strappato al dolore. Il libro di Giobbe è dall'inizio alla fine una pura meraviglia di verità e di autenticità. Se si parla di sventura, tutto ciò che si discosta da quell'esempio è, più o meno, macchiato di menzogna. (it) |