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Dice sempre Dovlatov che, in quel periodo lì, se tu, per il compleanno di un tuo amico gli regalavi un libro, dovevi regalargli un libro in samizdat, che regalare libri ufficiali, libri che avevano passato il vaglio della censura, era una cosa che veniva considerata poco educata.
Se un libro veniva pubblicato, dice Dovlatov, voleva dire che valeva poco.
Perché i libri che valevano tanto, sembra incredibile, i libri che dicevano delle cose importanti, sembra incredibile, facevan paura. Lo stato, il grande stato sovietico, il grande regime sovietico, la più grande potenza mondiale, aveva paura dei libri. (it) |