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Ascolta New York! ascolta la tua voce maschia di rame la tua voce vibrante | di oboe, l'angoscia ostruita delle tue lacrime piombare in grossi grumi di sangue | ascolta battere in lontananza il tuo cuore notturno, ritmo e sangue del tam-tam, tam-tam sangue e tam tam. || New York! dico New York, lascia affluire il sangue nero nel tuo sangue | che lubrifichi le tue articolazioni d'acciaio, come un olio di vita | che dia ai tuoi ponti la curva delle groppe e l'elasticità delle liane. | Ecco tornare i tempi antichissimi, l'unità ritrovata la riconciliazione del Leone del Toro e dell'Albero | l'idea legata all'atto l'orecchio al cuore il segno al senso. | Ecco i tuoi fiumi sonori di caimani muschiati e di lamantini dagli occhi di miraggio. E nessun bisogno d'inventare le Sirene. | Ma basta aprire gli occhi dell'arcobaleno d'aprile, | e le orecchie, soprattutto le orecchie, a Dio che con un riso di sassofono creò il cielo e la terra in sei giorni. | E il settimo giorno, dormì del grande sonno negro. (it) |