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Penso che oggi non ci sia lo stesso conflitto radicale che c'era negli anni Venti in Germania. Quel mondo era spaccato in due, il paese distrutto. La rivoluzione bolscevica minacciava di estendersi anche da loro. Era, appunto, un conflitto radicale, dove, come osservò Schmitt, venivano mobilitate le passioni più irrazionali. Oggi, più che passioni totalizzanti siamo preda di interessi particolari. In fondo Weimar, a suo modo, fu un'epoca eroica, noi siamo un'epoca senza pathos. Nonostante tutto, stiamo molto meglio. Da noi l'anomia produce disordine, da loro ha prodotto il nazismo. (it) |