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Erano anni che non si vedeva una finale di Champions così affascinante. Non che da sabato sera l'Inter è diventata una superstar del calcio mondiale, ma ha fatto il passo indispensabile per poterlo diventare. La Supercoppa europea , ma soprattutto il Mondiale per club a dicembre saranno altri gradini da superare per uscire dalla cronaca ed entrare nella storia. La “Grande Inter” che troppi tifosi hanno visto giocare in bianco e nero, diventò la squadra più forte del mondo nel biennio in cui oltre alle coppe europee vinse i due trofei intercontinentali contro l'Independiente succedendo nell'albo d'oro al Santos di Pelé. La rivoluzione di Mourinho è stata quella di ideare e plasmare una squadra che in Italia riuscisse a giocare come in Europa e non viceversa come è accaduto per tantissimi anni. Cosa che in Italia negli ultimi trenta anni era riuscita solo al Milan mentre in Inghilterra e Spagna è cosa normale. L'Inter ha giocato in pratica sempre con una punta sola riuscendo a trasformare due attaccanti, cioè giocatori di qualità, in mediani e risolvere così la penuria tecnica del centrocampo, il vero handicap che la differenziava dalle grandi d'Europa. (it) |