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Quest'anno infrangerò la sana regola di arrivare in treno. Ma sento proprio il bisogno di stupirmi, come sempre mi accade, quando in automobile, dopo le ultime curve, si inizia ad intravedere il Ponte di San Giorgio e con lui, soprattutto, si scorge quasi d'un tratto l'immagine della città, sempre magica e sorprendente, come la visione di un arcobaleno. Durante gli 800 metri del ponte guido ancora più piano del dovuto, per allungare il più possibile quel tempo, pensando alla storia che mi attende, alla magia della corte dei Gonzaga, a Giulio Romano, e a quel tipo di primati tra architettura e pittura che oggi sembrano impossibili, mentre l'emozione, e la sensazione, sono quelle di entrare in una cartolina . (it) |