Mention723682

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so:text Milošević non aveva esattamente il potere psicopatico d'un Saddam Hussein o d'un Osama Bin Laden. Apparteneva a quel genere più pericoloso di persona: il funzionario mediocre e conformista che resta in attesa e maschera i suoi rancori. Da burocrate ascese al potere supremo, e sebbene abbia cavalcato un'ondata di fervore religioso e xenofobo, è perfettamente plausibile che non gliene sia mai veramente importato nulla dei totem e dei simboli che egli sfruttò. Sia in ufficio che sul banco degli imputati, incarnava la banalità del male. Nell'eccellente libro del 1995, The Death of Yugoslavia, scritto da Laura Silber e Allan Little, e nella raffinata serie tv girata dalla Bbc che l'accompagnava, si può assistere alle tattiche meschine e al cinico opportunismo che egli adoperò come un pigro verme nel cuore dello stato che continua senza rimorsi ad ingozzarsi. A quanto pare ebbe un solo vero amico; la sua adorabile moglie ideologa, Mirjana Marković, che lo tirava su col morale parlando a proposito della sua figura dal volto impassibile e dalle grandi orecchie, e del suicidio di entrambi i suoi genitori. Guàrdatevi da quelle nullità rancorose che entrano in politica per motivi terapeutici. (it)
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so:description Citazioni di Christopher Hitchens (it)
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Triples where Mention723682 is the object (without rdf:type)

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