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Perché non tento mai un altro genere?» si chiedeva Cesare Pavese nel 1935. Era poeta, ma la tentazione della prosa cominciava a incalzare i suoi pensieri. Scriveva queste parole in una specie di diario che sarebbe diventato Il mestiere di vivere; ma quello che è più rilevante è che questa domanda se la faceva nella sua stanza di Brancaleone Calabro, paese dove era stato spedito al confino per l’accusa di antifascismo. Ed evidentemente era proprio quella esperienza che premeva per trovare forma di racconto, visto che in seguito Il carcere, una trasfigurazione di questo periodo, sarà il primo testo in prosa compiuto che Pavese realizzerà. Nel 1938. (it) |