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Carmelo Bene mi ha aperto la testa e mi ha fatto vedere il mondo. Lui non era solo un regista, era un vulcano pieno di lava e di ispirazione, di poesia e di dolore. Mi ha insegnato a imparare dai grandi e a lasciar perdere gli inutili. Un giorno mi ha sorpreso mentre stavo leggendo Carver e ha cominciato una filippica contro Alberoni e i sociologi. In quel momento era Kierkegaard, Shakespeare. Era Carmelo Bene. Non conosceva Carver ma era come se ne avesse penetrato il pensiero. Con lui si lavorava finché non sorgeva il sole. Anche dopo l'operazione e il by-pass continuava a provare e riprovare tutta la notte. Era bionico. (it) |