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Le origini immediate dell'insurrezione eritrea risalgono ai 50 anni di colonizzazione italiana, dall'ultimo decennio del diciannovesimo secolo fino alla sconfitta delle forze italiane per mano dei britannici nel 1941. Il regime coloniale italiano fu spesso duro e le leggi italiane stabilirono standard di discriminazione razziale che i fautori dell'apartheid potrebbero solo ammirare. Ciononostante, gli eritrei beneficiarono dell'industria, del commercio e del livello generale di sviluppo culturale che l'Italia portò nel loro paese. I frutti della colonizzazione italiana fecero sì che gli eritrei si ritenessero superiori ai loro cugini in Etiopia e, particolarmente fra i musulmani, rinforzarono le già esistenti propensioni separatiste. Di fatto, però, gli eritrei hanno molto poco in comune. L'Eritrea non ha nessuna delle caratteristiche che normalmente sono alla base di una rivendicazione all'autodeterminazione; la sua popolazione non ha alcuna religione comune, alcuna lingua comune o alcuna origine etnica comune. È divisa piuttosto equamente tra cristiani e musulmani. (it) |