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Come vivevano bene quando regnava Saturno, prima che la terra fosse aperta in immensi viaggi! Il pino non aveva ancora sfidato le cerule onde, né spiegato al soffio dei venti il seno delle vele; né ancor vagando in cerca di guadagni per terre ignote il nocchiero aveva caricato di merce straniera il vascello. Allora il vigoroso toro non subiva il giogo, non il cavallo mordeva con bocca domata il freno: non c'era casa che avesse porte; non c'era piantato nei campi un sasso che determinasse confini certi ai terreni coltivati. Le querce davano di per sé, spontanee venivano le pecore a offrire le mammelle piene di latte ai tranquilli uomini. Non eserciti, non furori, non guerre; né un rozzo fabbro aveva ancora con feroce arte temprata una spada. Ora sotto il regno di Giove sangue sempre e strage; ora i pericoli del mare; ora aperte d'un tratto mille vie alla morte. (it) |