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Antonio Caponi: Escuseme.
Peppino Caponi: Ahi!
Antonio Caponi: E scansati... scusi lei è di qua?
Vigile: Dica!
Antonio Caponi: È di qua?
Vigile: Sì, be', sono di qua perché m'ha ciapà per un tedesco?
Antonio Caponi: Ah, è tedesco... te l'avevo detto io che era tedesco.
Peppino Caponi: E allora come si fa?
Antonio Caponi: Eh, ci parlo io.
Peppino Caponi: Perché tu parli?
Antonio Caponi: Oooh ho avuto un amico prigioniero in Germania, non mi interrompere se no perdo il filo. Dunque, excuse me...
Vigile: Se ghè?
Antonio Caponi: Bitte schön, noio...
Vigile: Se ghè?
Antonio Caponi: Ha capito!
Peppino Caponi: C'ha detto?
Antonio Caponi: Dopo ti spiego, noio volevàn, volevòn, savuàr, noio volevàn savuàr l'indiriss, ia?
Vigile: Eh, ma... bisogna che parliate l'italiano perché io non vi capisco.
Antonio Caponi: Ah, parla italiano.
Peppino Caponi: Complimenti!
Antonio Caponi: Complimenti, eh, bravo!
Vigile: Ma scusate, ma dove vi credevate di essere, siamo a Milano qua.
Antonio Caponi: Appunto lo so. Noi vogliamo sapere, per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare? Sa è una semplice informazione.
Vigile: Sentite...
Antonio Peppino: Signorsì?
Vigile: ...se volete andare al manicomio.
Antonio Peppino: Sìssignore?
Vigile: ...vi accompagno io! Ma guarda un po' che roba... Ma da dove venite voi? Dalla Val Brembana?
Antonio Caponi: Non ha capito una parola! (it) |