so:text
|
Più di un decennio dopo la morte dello Scià, non è più necessario essere pro o contro di lui su tutti i temi. Come si potrebbe essere pro o contro tutto ciò che successe durante un regno di quasi trentotto anni? Come potevano gli iraniani non sostenerlo quando combatteva per l'Azerbaigian o quando diede l'assenso reale alla legge che nazionalizzava il petrolio dell'Iran? Come si potrebbe essere contrari al principio della riforma agraria o all'elevazione della condizione delle donne? E non meritava appoggio quando combatteva per un sistema più equo di produzione e di determinazione del prezzo del petrolio, che lui chiamava «una sostanza nobile»? Ma come si poteva sostenerlo quando chiudeva tutte le porte alla discussione e al dibattito, e spingeva di fatto molti iraniani intelligenti e patriottici nelle braccia dei mullah reazionari? E come si poteva approvare l'illimitata ingerenza della polizia segreta SAVAK in quasi tutti gli aspetti della vita, soprattutto negli anni settanta? Infine, ma non meno importante, sarebbe difficile capire, tanto meno giustificare, la sua convinzione quasi patologica che solo le grandi potenze fossero capaci di proteggere o destabilizzare il suo regime. (it) |