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In Nati due volte non c'è solo un'indagine letteraria, ma soprattutto una difficilissima elaborazione psicologica. Non a caso Pontiggia scrive questo suo ultimo romanzo in tarda età, quando il figlio è già adulto. Immagino che non abbia trovato la forza e i mezzi letterari per scriverlo prima. Che diritto ho di saccheggiare questo bagaglio? Se Pontiggia è l'uomo che sapeva tutto, io sono l'uomo che non sa, o non sapeva nulla. Mi sembrava un atto di presunzione mettermi nei suoi panni. Per questo ho tolto la dicitura di un film tratto da. Guai se la materia non diventa mia, guai se l'elemento biografico dello scrittore non diventa l'elemento biografico mio. Io lavoro sulla mia pelle, Pontiggia pure. Si trattava di trovare la mia pelle e non lavorare su quella di un altro. (it) |