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in quei sei anni mi trovai molto bene con la popolazione meridionale di Vietri che scoprii, contro l'opinione di molti connazionali sul Mezzogiorno, pulita, laboriosa onesta e gentile. È un certificato che vale soprattutto per il fatto che ora non ci abito più e ne son distante più di cinquecento chilometri e potrei sfogarmi a strillare ai quattro cantoni tutte le querimonie e tutte le rabbie che avessi in corpo. Invece no. Passai sei anni dei migliori della mia vita, e non dico che questo fosse dovuto tutto alla brava gente di Vietri, ma insomma essi non mi disturbarono, anzi fecero il possibile perché mi trovassi bene e se non fecero di più fu perché erano, in generale, assai poveri e io non li sollecitai mai, sicché non potendo far altro per mostrarmi almeno tanta simpatia quanta io ne avevo per loro stessi, per il loro mare, per il loro paesaggio, per il loro cielo mi fecero dono della cittadinanza con una cerimonia che ebbe il merito di essere rapida, semplice e cordiale. Dopo di che continuai sul mio binario. , 19722, pp. 7-8. (it) |