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Io non accetto il termine "dissidente" quando mi paragonano con quelli che si chiamano dissidenti in paesi come Polonia, Checoslovachia, Ungeria anche L'Unione Sovietica. La differenza sta nel fatto che da noi c'è stato un regime di terrore stalinista fino alla fine, mentre da loro è stato condannato il terrore stalinista. Quindi dissidenti come Saharov, Havel, Michnik potevano comunque infondere qualunque speranza alla gente con i loro atti, malgrado qualche anno di prigione, mentre da noi il regno del terrore non lasciava questo spazio. La nostra sorte infondeva solo paura tra la gente. Quindi mi considero più una vittima, un sopravvissuto, che un dissidente. Un po' come i sopravvissuti dell' Olocausto. (it) |