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Con la pratica della democrazia diretta anche i partiti perdono gran parte della loro onnipotenza. Fino a che la politica è per l’umile cittadino una cosa misteriosa, complicata e lontana esso subisce facilmente l’ascendente dei suoi rappresentanti, di coloro che hanno “le mani in pasta” e che il cui giudizio è accettato come il responso di un oracolo; ma quando con l’uso del referendum, del diritto all’iniziativa ecc. diventa indispensabile far conoscere ad ogni cittadino gli ingranaggi del meccanismo misterioso, che serve alla fabbricazione delle leggi, esso comincerà a famigliarizzarvisi, ne vedrà la banalità e comincerà a giudicare con la propria testa senza contentarsi più di delegare un dato individuo a pensare per lui. (it) |