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Si avverte nella Morra una cultura letteraria non volgare; ma quello che contraddistingue i suoi componimenti, più che il comune denominatore petrarchesco, è un'accorata meditazione sulla vita. È forse esagerato parlare per questo di originalità stilistica, ma è certo che nel breve canzoniere c'è qualcosa di più che la grezza testimonianza autobiografica, e se nella canzone alla Fortuna qualcuno ha riconosciuto accenti che fanno pensare al Tasso della canzone al Metauro, l'accostamento non sembra davvero gratuito. (it) |