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Hugo, Tolstoj, Wagner illustrano quel magnifico pensiero di Nietzsche secondo il quale l'uomo di genio, per proteggersi dal pubblico – che odia in lui il genio – deve assumere il tono della pietà, simulare venerazione per tutto ciò che soffre, per tutto ciò che ha vissuto nell'abiezione e nel disprezzo, ecc. E sempre per proteggersi che i grandi artisti individualisti, a partire da un certo momento della loro carriera, non hanno osato camminare che aggrappati a una causa: Byron, Barrès, D'Annunzio, ecc. Tutto ciò, del resto, non succede che a partire dal XIX secolo. (it) |