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È stato per caso che ho iniziato a scrivere canzoni in generale. Non sono nato in una sala d’incisione. Ho fatto sette anni di night club dal ‘52 al ‘59, tra Italia, Beirut, Lussemburgo e Amsterdam. Poi mi sono stufato perché non vedevo nessun avvenire e ho firmato un contratto discografico come cantante con la Ricordi di Milano. Solo che allora c’erano già lì paoli, Tenco, Gaber, Jannacci, Bindi. Un giorno il direttore artistico Nanni Ricordi, mi disse "Ma lei non scrive canzoni?". Io risposi di no. Sono tornato a casa, ho cominciato e ne ho scritte 260 circa fino ad oggi. Lo stesso per le canzoni per bambini: è stato un caso anche questo. Ho sempre pensato che per scrivere canzoni per bambini bisogna essere dei poeti o dei gran furbastri. Ed io purtroppo non sono mai stato nessuna delle due cose. (it) |