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Far libri, stamparli, leggerli, scriverli, raccoglierli, venderli, recensirli, nella mia vita mi sembra di non aver fatto altro, come se un'ossessiva passione mi avesse travolto appena ragazzo. Eppure da sempre mi è sembrato non privo di significato farli qua, dov'ero cresciuto, nella nostra terra, magari a Venezia.
Quando cominciai lo sapevo e non lo sapevo che la Serenissima era stata la patria del libro, che proprio nell'isola aveva preso forma e si era definito quello strano mestiere che è far l'editore, subito in mezzo tra il tipografo e il libraio, apparentemente privo di un ruolo preciso, di una sapienza concreta, eppure da allora e per sempre necessario e indispensabile. inesistente, a cura di Antonio Pellegrino, Lampi di stampa, 2017) (it) |