so:text
|
Cade, sotto la mannaia della storia, l'ultima «vittima» della perestrojka. Quando lo incontrai per l'ultima volta - era l'ottobre del 1990 - eravamo tutti in un altro secolo, in un altro mondo. Il dottor Najibullah, il presidente dell'Afghanistan, il segretario generale del Partito Watan, era ancora un uomo potente e sicuro. «Se vuole vedere la pace a Kabul, tornerà presto!», mi disse. E intendeva dire che la pace l'avrebbe portata lui: che gli altri, quelli di Peshawar, non l'avrebbero spuntata. (it) |