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Nella vita di ognuno capita almeno una volta che lo spirito sembri abbandonare brevemente il corpo e, sollevandosi al di sopra delle faccende mortali quanto basta per uno sguardo d'insieme che abbracci tutto, faccia una valutazione della propria umanità, con la massima accuratezza possibile a quel dato spirito. E qui l'anima si separa dalla propria idiosincrasia, dall'individualità; e riflette sulla sua esistenza non come una sua proprietà esclusiva, ma come parte dell'Ente universale. Le decisioni valide e importanti a cui poi ci atteniamo, ogni rigenerazione sensazionale di un carattere sono effetti di queste crisi esistenziali. È quindi la coscienza di noi stessi a degradarci e a mantenerci nella degradazione. (it) |