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Egli seguace fedele di Galileo, di cui dichiarò pubblicamente le idee filosofiche all'Ateneo Italiano, al pari di lui e della sua scuola, distinse sempre il mondo materiale dal mondo morale, e studiandone le relazioni reciproche, non chiese ai cadaveri il segreto della vita, né cercò con la chimica le leggi del pensiero. Non credé mai che una scienza sola potesse spiegare l'universo. Egli coordinò nella sua mente tutte le scienze, perché cooperassero in lui alla più larga comprensione del vero, assegnando però a ciascuna il suo campo d' azione, i limiti della propria potenza. Così egli poté evitare quell'abietto materialismo in cui ora precipita la scienza, e respingere del pari la dottrina panteistica; nella quale sembrano riposare quelli, i quali sdegnando l'assoluto predominio della materia bruta, l'accettano dopo averla deificata. (it) |