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In pratica quando mi piaceva una ragazza la sommergevo di cassette piene zeppe di canzoni sperando che questa dote potesse dipingermi sul volto quel fascino di cui ero totalmente privo. Quelle canzoni erano la colonna sonora di un disastro. Cercavo di essere simpatico, persino dolce e romantico, mostravo interesse per le arti e scrivevo poesie, per dirla con le parole di Paolo Conte ero «lo spettacolo d'arte varia di un uomo innamorato di te». Non di te, diario. Tutto questo per una donna adolescente conta quanto una stufa a legna nel Sahara. Ben presto dovetti confrontarmi con un'amara realtà: il primo fidanzato di una ragazza è per forza un tossico. (it) |