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L'esecuzione di Borges resta una macchia sanguinosa per il governo italiano. Quest'ultimo ha avuto un bell'invocare la necessità di dare un esempio: il valoroso capitano di ventura spagnolo non era un brigante; egli aveva combattuto lealmente da soldato e doveva esser trattato da prigioniero di guerra. Era uno di quegli avversari che ci si onora di rispettare; ed è stata una suprema ingiustizia confondere questo campione del legittimismo morente con i malfattori, i cui crimini bisognava reprimere ad ogni costo. La sua morte non serviva per niente all'Italia; all'Italia avrebbe giovato la sua vita risparmiata. Invece di ucciderlo, bisognava rimandarlo all'estero perché raccontasse le sue delusioni e sventure. (it) |